Biodiversità marina: mondo marino messo in pericolo da Noctiluca Scintillans

In Cina (e non solo) la proliferazione irregolare di questo microrganismo sta creando danni nel mondo marino.

Uno spettacolo suggestivo per gli occhi, uno spettacolo devastante per l’ambiente. Si può sintetizzare così il paesaggio che si presenta agli occhi di turisti e abitanti del luogo in alcuni mari in Cina. Il (de)merito di questa situazione è della Noctiluca Scintillans, che sta mettendo in pericolo la biodiversità marina.

Noctiluca Scintillans. Un panorama luminescente.

Anche conosciuta come lacrima di mare, la Noctiluca è un’alga luminescente, e tale brillantezza è dovuta ad un enzima – la luciferasi – che fa sì che emettano una luce… brillante, appunto. Non solo. Si caratterizza anche per la sua tossicità, in quanto nel suo processo di vita consuma ossigeno e rilascia ammoniaca nell’acqua.
La Noctiluca assume un colore rosso durante il giorno, e poi irradia una luce blu elettrica una volta calata la notte.
Queste “lacrime” – che da un punto di vista scientifico sono organismi monocellulari, non associabili né al mondo animale né a quello vegetale – sono molto diffuse nel grande Paese asiatico, una manifestazione che attira ogni anno milioni di visitatori.
Non un unicum, tuttavia, se è vero che lo stesso fenomeno è dislocato anche in altre zone del mondo, ad esempio in Australia, più precisamente nelle acque del fiume Derwent, in Tasmania.
La bellezza estetica di questi esseri monocellulari cozza – purtroppo – con il riscaldamento globale, l’inquinamento delle acque, le problematiche ambientali in generale.

Biodiversità marina: acque tossiche

Proprio così.
Dietro l’avvenenza di questo quadro paesaggistico color blu elettrico si nasconde un dato preoccupante.
A lanciare l’allarme in particolare è lo studio “In Search of Red Noctiluca scintillans Blooms in the East China Sea”, pubblicato sul Geophysical Research Letter da un gruppo di ricercatori di Cina e Taiwan dell’Università della Florida.
Per mezzo di alcuni satelliti il team asiatico ha monitorato le coste marine orientali cinesi dal 2000 al 2017, sancendo un andamento di diffusione e proliferazione irregolare dell’organismo; dando conferma, inoltre, ad altre ricerche correlate che avevano già notato come prima del 1994 non si sono registrati “comportamenti anomali” di questo micro-esserino.
In Cina si punta con convinzione il dito verso la Diga delle Tre Gole (nella foto), la seconda più grande del mondo, realizzata nel 2006 (e i cui lavori sono cominciati proprio nel ’94).

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Spiegano studiosi locali che la costruzione che blocca il fiume Yangtze ha avuto un doppio impatto negativo, sia a livello ambientale – in quanto viene prodotta un’energia pari a dodici reattori nucleari – che a livello antropologico, dato che la sua edificazione ha causato lo sfollamento di circa un milione di abitanti.
Il tutto in nome della difesa del territorio, per contenere eventuali inondazioni, e come nuova fonte di produzione energetica.
La correlazione tra l’opera architettonica e la Nocticula sta nel fatto che l’inquinamento, i fertilizzanti utilizzati e le scorie hanno alterato il corso vitale di questi microrganismi, diffondendosi in posti mai battuti prima e portando con sé questo fardello di tossicità.
A farne le spese (ancora una volta, come la stragrande maggioranza delle volte) la flora e la fauna marina.
https://www.youtube.com/watch?v=qG1JlUWJOn4

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