
Bari social boat, una libreria galleggiante su una barca a vela confiscata. Ma non solo.
La cultura può nascere ovunque, anche sulla neve o in una vecchia cabina telefonica non abbattuta.
Dodici metri legalità. Un sogno, un’idea, un progetto che si realizzano a bordo di una barca a vela confiscata ai trafficanti di migranti, affidata dal Centro di Giustizia Minorile per la Puglia e la Basilicata all’Assessorato al Welfare, accoglienza e pari opportunità del Comune di Bari.
Dopo 16 spazi sociali per leggere, le biblioteche di quartiere realizzate in 2 anni con l’esperienza di Bari Social Book, la rete del Welfare cittadino si è infatti arricchita della prima Biblioteca itinerante sul mare.
Biblioteche sulla barca a vela: Bari social boat
La barca, restaurata grazie a un progetto di formazione professionalizzante per minori del Circuito penale, è allestita con una dotazione libraria sui temi del viaggio, del mare, delle migrazioni e dell’accoglienza. La barca ospiterà anziani, donne e ragazzi, offrendo anche supporti informatici per la visione e consultazione di servizi multimediali e ospiterà attività di promozione della lettura nell’ambito del terzo Festival del libro sociale e di Comunità.
Un risultato frutto di impegno. Il progetto Bari Social Boat è infatti interamente finanziato con una parte del premio di 80 mila euro conseguito dalla Città di Bari, seconda classificata a livello nazionale, nel concorso “Città che legge” 2018, in virtù dell’esperienza di rete di #BariSocialBook.
Sono previste anche iniziative e presentazioni. In inverno, da ottobre a maggio, Bari Social Boat ospiterà un’attività mensile di promozione della lettura in porto, mentre in estate, da giugno a settembre, sarà impegnata in incontri e attività di promozione della lettura (letture ad alta voce, letture in kamishibai, racconta storie e fabulazioni teatrali) proposti in navigazione lungo il litorale metropolitano. Inoltre, ospiterà autori e autrici, illustratori e illustratrici nel corso di incontri di presentazione di libri e momenti di lettura ad alta voce.
Bari social boat: la libreria al freddo
Quello di Bari non è però l’unico esempio di librerie “originali”. Lo dimostra il caso di Idaho, negli Stati Uniti: lì dove c’era un albero ora c’è… una libreria. Una bibliotecaria di Coeur D’Alene, Sharalee Armitage Howard, ha infatti salvato una quercia che stava per morire e ha creato una piccola libreria gratuita per il suo quartiere. Al tronco ha aggiunto un tetto, una porta a vetri e un allacciamento elettrico che illumina i volumi a disposizione dei lettori.
Originale come libreria, funziona però come bookcrossing tradizionale: chiunque è libero di prendere senza pagare qualsiasi libro, a condizione di lasciarne uno a sua volta. E questa biblioteca è stata adottata da Little Free Library, l’organizzazione no profit che vuole “ispirare l’amore per la lettura, la creazione di comunità e la creatività promuovendo gli scambi di libri nei quartieri di tutto il mondo”.
Il Frigobook

A Roma Sud, invece, nel quartiere di Vitinia, si sfogliano le pagine all’insegna del riciclo. Un frigo abbandonato si è infatti trasformato, diventando una nuova biblioteca. Il nome – FrigoBook – è semplice come l’idea da cui è nato: un vecchio frigorifero privato di alcune sue parti è stato pulito e sistemato. E grazie al suo sportello è un contenitore perfetto per i libri, che restano al sicuro dalle intemperie.
La biblioteca rimane sempre aperta all’interno di un parco per bambini, con la possibilità di prendere libri in prestito, consultarli o arricchire la libreria donandone qualcuno. Un’idea che è stata già “copiata” in via del Risaro. Del resto, è la prima iniziativa del Comitato di Quartiere: in passato aveva già trasformato una vecchia cabina telefonica in libreria e predisposto una Free Library, una casetta gialla in una piccola area verde dove valgono le regole del bookcrossing.
ApeCultura in Salento
Un’Apecar piena di libri, pensata per raggiungere lidi e piazze così da consentire a tutti di prendere in prestito volumi come in biblioteca. Non solo movida in Salento. A Porto Cesareo, in provincia di Lecce, è stata ideata un’iniziativa di promozione della lettura particolare: una biblioteca comunale mobile, che per tutta l’estate ha animato lidi e piazze per consentire il prestito dei libri. ApeCultura, perché proprio trasportata su un’Apecar piena di volumi. La novità è giunta insieme al rinnovo della biblioteca fisica, finanziata con i fondi Por Puglia: nuovi arredi, computer portatili, un sito web dedicato, un angolo per i bambini e dei reading point dislocati a Torre Chianca e Torre Lapillo.
Il bibliomotocarro del maestro in pensione

Il suo impegno gli è valso anche il riconoscimento di Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana “per l’impegno profuso, nel corso della sua vita, nella promozione del valore della cultura”. Il materano Antonio La Cava, maestro in pensione, ha fatto della promozione della lettura una missione di vita. Porta infatti libri ai bambini delle scuole elementari dei paesi più piccoli e isolati della Basilicata, dove spesso non ci sono biblioteche o librerie. Lo fa con un mezzo speciale, il bibliomotocarro, un motocarro trasformato in una vera e propria biblioteca ambulante.
L’idea è nata nel 1999 per richiamare l’attenzione sulla crescente disaffezione nei confronti del libro da parte, soprattutto, delle nuove generazioni. “Nessuno nasce lettore – ama ripetere -, sta a noi genitori, alla scuola, alla società fare dei nostri bambini, di tutti i bambini indistintamente, dei lettori perché è con la lettura che si formano gli uomini di domani. Ma soprattutto si trasmette ai bambini l’importanza della cittadinanza attiva”.