Basilico, rimedi sostenibili contro il fungo killer

La Peronospora belbahrii è un fungo che sta mettendo in serio pericolo la produzione di basilico in Liguria. Gli agricoltori liguri si sono rivolti al ministro dell’Ambiente, affinché si possa sostenere l’utilizzo di nuovi agrofarmaci.

Il parassita responsabile di questa malattia del basilico, come molti altri, viaggia da tempo da un continente all’altro diffondendosi con grande rapidità, attraverso semi infetti. Semi che sono spesso prodotti in paesi terzi, per abbattere i costi di produzione e poi di qui commercializzati in tutto il mondo.

Sono dunque i semi a diffondere il patogeno: sui semi si deve intervenire se si vuole salvare il basilico. Questo è quanto affermato dagli esperti di Agroinnova, il Centro di Competenza per l’Innovazione in campo Agro-ambientale dell’Università di Torino.

Gli agrofarmaci, pur combattendo il patogeno, possono lasciare residui non graditi al consumatore. Occorre intervenire sui trattamenti di concia dei semi, con mezzi fisici, naturali, biologici ed eventualmente chimici. Sono infatti i semi a diffondere il patogeno e sui semi si deve intervenire se si vuole salvare il basilico.

Le ditte sementiere devono garantire l’origine geografica della semente e la sua sanità. Il seme contaminato può essere risanato, con trattamenti di concia. Anche per la concia oggi si tende ad usare mezzi fisici (acqua o aria calda) combinati con prodotti biologici, naturali o chimici. La diagnostica molecolare potrebbe consentire di attivare strategie preventive a livello internazionale, basate sul controllo fitosanitario del materiale riproduttivo. Si tratta di un metodo rapido ed efficace, due caratteristiche fondamentali quando si ha a che fare con potenziali epidemie, in un contesto in cui rapidità e dati certi sono determinanti.

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