La Barriera corallina in Belize è salva: parola di UNESCO

La Barriera corallina del Belize non è più un sito a rischio. La bella notizia è stata data durante il meeting del Comitato del Patrimonio Mondiale in Bahrain. Il ruolo fondamentale del WWF

Quando cittadini, governo, associazioni ambientaliste, organismi internazionali sanno intendersi i risultati sono esemplari: succede in Belize (uno stato dell’America centrale istmica) ,  dove l’azione congiunta di queste forze ha portato a salvare la Barriera corallina, uno degli ecosistemi più ricchi di biodiversità al mondo. La Barriera corallina, infatti, è stata rimossa dalla lista UNESCO del Patrimonio mondiale in pericolo.

Per quasi un decennio il sito UNESCO della Barriera Corallina del Belize ha fatto parte della lista dei siti considerati “in pericolo” a causa della minaccia di danni irreversibili provocati dall’edilizia costiera e dall’esplorazione petrolifera, nonché dall’assenza di un solido quadro normativo che ne tutelasse il valore. La mobilitazione di cittadini e organizzazioni è diventata concreta però nell’ottobre del 2016 quando sono stati autorizzati test sismici (con utilizzo di airgun) per la ricerca di petrolio a soli 10 chilometri dal sito. In quell’occasione a mobilitarsi furono tra gli altri, WWF, Oceana, Belize Tourism Industry Association, Belize Audubon Society e l’Istituto del Belize per la legislazione e la politica ambientale.

Per salvare la Barriera corallina, mobilitazione generale

Negli ultimi diciotto mesi il governo del Belize ha finalmente messo in atto una serie di azioni forti per proteggere dalle minacce immediate il sito del Patrimonio Mondiale della Riserva della Barriera corallina del Belize. Nel dicembre 2017 ha adottato una importantissima moratoria sulle esplorazioni petrolifere nelle acque del Belize (solo altri due paesi insieme al Belize hanno adottato questo tipo di legislazione); a giugno 2018 il governo del Belize ha emanato regolamenti stringenti per proteggere le mangrovie e si è impegnato a trasformare in legge l’attuale moratoria volontaria sulla vendita dei terreni pubblici all’interno del sito del Patrimonio Mondiale.

«Da quando la barriera corallina è stata minacciata dai test sismici per il petrolio, appena diciotto mesi fa, abbiamo assistito ad un’inversione di rotta incredibile», ha dichiarato il Direttore Generale del WWF Internazionale Marco Lambertini, che aggiunge:« Il Belize, collaborando insieme ai cittadini e alla organizzazioni non governative, ha dimostrato che è possibile invertire la perdita della natura e creare un futuro sostenibile».

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Un modello collaborativo da seguire

La decisione formale del Comitato del patrimonio mondiale di rimuovere la barriera corallina del Belize dalla lista “in pericolo” fa sì che il Belize diventi uno dei leader mondiale nella conservazione marina. Non è importante solo il risultato in sé ma anche il modo in cui il Belize lo ha conseguito: è stato in grado di intraprendere l’azione decisiva necessaria per proteggere il suo patrimonio naturale collaborando e consultando tutte le parti interessate, tra cui IUCN, l’UNESCO e la società civile.

La Barriera corallina ecosistema fondamentale

La barriera corallina del Belize costituisce la parte principale del Mesoamerican Reef, il secondo più grande sistema di barriera corallina del mondo, ed è stata riconosciuta come sito del Patrimonio Mondiale nel  1996. Sede di centinaia di specie, la barriera corallina è anche un’importante risorsa economica per il Belize con circa 190mila persone che traggono sostentamento dai redditi generati dal turismo e dalla pesca.

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