Bari pulizia dei fondali e raccolta dei rifiuti, il lungomare si fa bello per San Nicola

Sabato 30 aprile operazione di pulizia del mare e delle aree a terra del porto vecchio a Bari

Sabato 30 aprile, pulizia  dello specchio d’acqua del porto vecchio e delle aree a terra. L’iniziativa è a cura della Direzione marittima della Puglia Basilicata Jonica, Capitaneria di porto di Bari in collaborazione con Comune, Amiu Puglia, Bari Multiservizi e Arpa Puglia, con il coinvolgimento di sub, associazioni e circoli locali. Anche il WWF partecipa all’iniziativa inserendola nella campagna nazionale GenerAzione Mare

 

Il ritorno a Bari della festa di San Nicola dal 7 al 9 maggio avrà quest’anno un prologo d’eccezione: una pulizia dei fondali marini e delle aree a terra  limitrofe al porto vecchio per accogliere al meglio il Santo protettore dei baresi dopo due anni di assenza a causa della pandemia e rinnovargli l’affetto, soprattutto dopo la disavventura che lo ha visto, suo malgrado, vittima di un furto fortunatamente conclusosi con il recupero della sacra refurtiva.

La giornata dedicata alla rimozione di rifiuti di plastica sarà sabato 30 aprile dalle 7 alle 14 e riguarderà i tratti del porto vecchio di Bari compresi tra il Molo S. Antonio, il Teatro Margherita e il Molo S. Nicola fino alle acque antistanti  Largo Luigi Giannella. A presentare l’iniziativa stamattina nella sala giunta di Palazzo di Città, il sindaco di Bari Antonio Decaro, il direttore marittimo della Puglia e della Basilicata Jonica, contrammiraglio Vincenzo Leone,  l’assessore all’Ambiente Pietro Petruzzelli, il direttore dell’Arpa Puglia Vito Bruno e il presidente di Amiu Puglia Sabino Persichella. Quello di sabato vuole essere un grande spot, cui sono invitati a partecipare i baresi, contro chi riduce in pessime condizioni il mare gettando o facendoci arrivare rifiuti di ogni tipo. Sarà soprattutto una un invito a una nuova educazione civica e ambientale diffusa.

Pulire il mare dai rifiuti per liberare tartarughe

L’intervento di pulizia straordinaria del Porto vecchio e delle aree a terra limitrofe organizzato dalla Direzione Marittima della Puglia Basilicata Jonica e Capitaneria di porto di Bari in collaborazione con il Comune di Bari, l’Amiu Puglia, la Bari Multiservizi e l’Arpa Puglia. E sono molte le associazioni e circoli locali che vi partecipano: WWF Levante Adriatico, associazione AMI, associazione D.I.RE., Circolo della Vela Bari, Circolo Canottieri Bari, Legambiente Bari, Legambiente Polignano, a.s.d. La scuola del mare Monopoli, Centro Sub Corato, Circolo Legambiente Hippocampus Polignano, Gruppo apneisti pesca apnea Bari, associazione Retake Bari, Club diving Delfino, Dive Log Tech & Poseidon technologies Bari, Club sommozzatori Bari, associazione I Custodi della Bellezza, associazione Fare verde Bari, coop. Fra gli addetti alla pesca, il Centro recupero tartarughe marine WWF di Molfetta.

Già da domani i sub della capitaneria perlustreranno i fondali per individuare i rifiuti più ingombranti, e non si esclude di recuperare qualche monopattino. Ma sarà sabato la vera giornata di festa, nata con l’intento di rendere quel tratto di mare più pulito soprattutto in previsione della festa patronale di San Nicola e per sensibilizzare baresi e non al rispetto del nostro mare; una giornata che vedrà coinvolti tutti attivamente, dai sub che si immergeranno in tre punti precisi del porto vecchio per portare in superficie rifiuti di ogni tipo, ai Circoli della vela e Barion che metteranno a disposizione le loro imbarcazioni per portare a riva quanto raccolto sui fondali più bassi, ai volontari delle associazioni che cureranno la differenziazione dei rifiuti. Una giornata che vedrà anche alle 10,30 la liberazione con l’ausilio0 delle motovedette della capitaneria di Porto di due grandi tartarughe marine a cura del Centro recupero tartarughe marine WWF di Molfetta. Come a dire: un mare più pulito per far vivere meglio chi lo abita.

Un momento della conferenza stampa. da sin: il direttore Arpa Puglia Vito Bruno, il contrammiraglio Vincenzo Leone, il sindaco Antonio Decaro, l’assessore all’ambiente Pietro Petruzzelli, il presidente Amiu Puglia Vincenzo Persichella

Dal canto suo Arpa Puglia metterà a disposizione un Row, un drone sottomarino, per videoispezionare in remoto i fondali e fare rilievi batimetrici relativi all’area portuale interessata dalla pulizia straordinaria, oltre ai propri operatori tecnici e subacquei  che si serviranno della strumentazione scientifica sofisticata e dei del Centro Regionale Mare, che monitora costantemente le condizioni delle acque marine.

Valorizzare i “salotti buoni” di  Bari

Il Comune punta su questa iniziativa per  mostrare non solo quanto può essere bello un luogo libero da rifiuti ma anche per dimostrare se è una buona pratica facilmente replicabile. «Il lungomare è uno dei luoghi più belli e frequentati di Bari – da detto il sindaco Decaro – e proprio in occasione della festa di San Nicola faccio un appello ai baresi affinché non lascino rifiuti. La nostra presenza intorno a questo tavolo stamattina rende evidente come la rimozione di questi rifiuti necessiti di grande attenzione e grande impegno da parte di una serie di enti che devono collaborare tra loro condividendo competenze e professionalità».

E  se per Decaro il lungomare merita un trattamento più rispettoso da parte chi lo percorre, per il contrammiraglio Leone il porto vecchio di Bari rappresenta il “salotto buono”, da valorizzare anche con iniziative come la raccolta rifiuti. «Come si sa, noi cerchiamo di avere sempre gli occhi rivolti al mare, non solo dal punto di vista della sicurezza ma anche dell’attenzione ambientale – ha detto – Certo non l’area oggetto dell’intervento non verrà pulita completamente, ma lanciamo un segnale importante per sensibilizzare chiunque a essere più rispettoso dell’ambiente circostante, quindi anche del mare». E per dimostrare la sua attenzione verso Bari e verso le buone pratiche rispettose dell’ambiente, ha annunciato la presenza per il 30 aprile di un nucleo sub della Guardia Costiera da Pescara. La raccolta di rifiuti porterà in superficie soprattutto oggetti in plastica, veri killer degli ecosistemi marini.

 Plastica killer dei mari

Gli ecosistemi marini  e la biodiversità sono messi a serio rischio sopravvivenza dalla presenza della plastica in mare. Ogni anno finiscono, solo nelle acque del Mediterraneo fino a mezzo milione di tonnellate di rifiuti e si stima che la produzione di rifiuti in plastica potrebbe quadruplicare entro il 2050. Dannosissima è la presenza delle microplastiche (1,9 milioni di8 frammenti in un mq) e delle reti fantasma (residui di reti da pesca che giacciono invisibili sui fondali). Il 90% dei danni provocati da rifiuti in mare è ascrivibile alla plastica.

WWF e il mare pugliese

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Oltre 2 milioni e 200 mila persone nel mondo hanno firmato la Petizione del WWF chiedendo un Trattato globale legalmente vincolante che limiti i danni della plastica (© Troy Mayne-WWF)

La giornata di pulizia dei fondali marini davanti al porto vecchio di Bari è una delle iniziative che rientrano nella campagna nazionale “GenerAzione Mare” del WWF, il cui obiettivo è tutelare il Mediterraneo. Il Mare nostrum è un prezioso scrigno di biodiversità: ospita 17mila specie animali, il 10%di tutte le specie marine esistenti, e mette in moto un’economia capace di generare un valore annuo di 450 miliardi di dollari. Un patrimonio da proteggere e sostenere, ad esempio, con la promozione della pesca sostenibile, la creazione di aree marine protette, la salvaguardia di specie chiave  e l’eliminazione dell’inquinamento da plastica entro il 2030.

Ma la presenza dell’associazione del panda va oltre GenerAzione mare.  In Puglia sono attivi due centri SUB diving WWF (il Poseidon Sub Team e il nucleo sub di Molfetta), che agiscono in sintonia con le indicazioni nazionali, per favorire le buone pratiche subacquee. Grazie ad una convenzione sono numerose sono le operazioni condotte dal WWF e il comando generale Capitanerie di Porto, tra cui quelle per il recupero delle reti fantasma; il Centro recupero tartarughe marine WWF di Molfetta ogni anno recupera, cura e rimette in libertà almeno 400 esemplari. Ed è partito  da qualche mese il progetto di ricerca scientifica TUGEPLAL, che si basa sullo studio di due varietà di riccio di mare diffuse tra le coste baresi e brindisine per migliorare gli assetti ambientali ed economici di quell’area. Il progetto, che vede insieme le università di Bari e Sassari, i GAL Sud Est barese e Valle d’Itria, il Parco naturale Dune costiere e il WWF Levante Adriatico, mira favorire la pesca – ed il consumo – sostenibile del riccio di mare nel pieno rispetto degli ecosistemi marini.

 

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