Balduzzi denuncia presenza lobby amianto e bacchetta IARC e OMS

Ci sono ancora molti Paesi al mondo in cui la produzione di amianto continua sulla base di distinzioni sottili relative a un presunto pericolo minore di alcune varietà di amianto come, ad esempio, il crisotilo – caratterizzato dal fatto di avere le fibre curve -, sulla base di informazioni che non sono state ancora sufficientemente provate scientificamente.

“Sembra che queste informazioni siano sostenute e diffuse soprattutto da lobby connesse con l’industria dell’amianto”. È critico il ministro della Salute Renato Balduzzi nei confronti di quanti ancora producono manufatti che contengono amianto e duro nei confronti di scienziati dello IARC, in merito in merito alla partecipazione di questi ultimi a eventi organizzati dai produttori internazionali di amianto.  Ricorda, il ministro – in una lettera, di cui alleghiamo copia dell’originale, inviata Direttore Generale dello IARC Christopher P. Wild (IARC o CIRC acronimo di International Agency for Research on Cancer) e per conoscenza al Direttore Generale dello WHO Margaret Chan (World Health Organization, in italiano OMS Organizzazione Mondiale della Sanità) – l’impegno dell’Italia nella lotta all’asbestosi e le leggi che sin dal 1992 hanno proibito l’uso di qualsiasi materiale contenente amianto.

“A questo proposito – scrive Balduzzi -, devo dirvi come sono stato deluso nel sentire che la vostra Agenzia non vede nulla di sbagliato nel prendere parte a eventi organizzati da questi settori industriali, in Paesi che sono desiderosi di continuare la propria attività nel settore dei prodotti contenenti amianto”.

“Anche se sappiamo che la vostra Agenzia – prosegue il ministro -, sostiene che la vostra partecipazione non significa alcuna approvazione di queste posizioni ma è destinata esclusivamente a fornire precise informazioni su questi eventi per quanto riguarda l’argomento. Io credo che l’Agenzia dovrebbe astenersi del tutto dal frequentare questi eventi, anzi, piuttosto dovrebbe denunciare le loro decisioni attraverso i numerosi canali di comunicazione che lo IARC e l’OMS hanno a disposizione in generale”.

Chiedo pertanto, a questo proposito – conclude Balduzzi -, di intervenire chiedendo agli esperti che lavorano con lo IARC di non intervenire a tutti gli studi, conferenze o altre attività in collaborazione con settori industriali che si sono compromessi con la produzione e il commercio dei prodotti che contengono amianto, sotto qualsiasi forma”.

Il presidente di AssoARPA Giorgio Assennato si associa alla presa di posizione del ministro Balduzzi.

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