Spesso veri e propri tesori naturalistici giacciono dimenticati o, quando va bene, poco valorizzati e sconosciuti ai tanti che potrebbero avvalersene per aumentare le proprie conoscenze o, più semplicemente, per avere la soddisfazione di conoscere qualcosa di bello sul proprio territorio. Per cui quando dei giovani ricercatori riportano alla luce questi tesori comprendendone il valore non si può che dare il giusto risalto a questo impegno. E se poi il lavoro di restituzione alla pubblica fruizione viene accompagnato da un’intelligente opera di aggiornamento, allora la soddisfazione è doppia, perchè ci troviamo di fronte a studiosi che sanno guardare al presente avvalendosi del patrimonio che il passato ci lascia – historia magistra vitae, verrebbe da dire. Nasce con questo spirito l’interessante volume Avifauna pugliese…130 anni dopo, a cura di Cristiano Liuzzi, Simone Todisco e Fabio Mastropasqua, tutti e tre operativi in Enti pubblici e associazioni nazionali a carattere naturalistico.
I 130 anni cui il titolo del volume fa riferimento sono quelli che separano la pubblicazione odierna (vincitrice del bando “Principi Attivi 2010” bandito dalla Regione Puglia e che si può richiedere all’Assessorato alle politiche giovanili) da quella nel 1884 del volume Avifauna pugliese ad opera di Vincenzo de Romita, uno dei più grandi studiosi in assoluto di storia naturale e vero pioniere della storia della scienza, in contatto con i grandi nomi del darwinismo. de Romita, tra le varie cose, realizzò una collezione naturalistica attualmente ospitata nel Museo di Scienze naturali presso l’Istituto superiore “Pitagora ” di Bari. E proprio durante le fasi finali di ripristino della collezione de Romita è nata l’idea di aggiornare la check-list ornitologica curata a suo tempo dallo studioso ma anche di riportare all’originario splendore gli esemplari conservati. Così il volume che ne è scaturito riporta un interessante confronto col passato, sia per quanto riguarda il reperimento di esemplari un tempo presenti sul territorio pugliese (veniamo così a scoprire, ad esempio, che un secolo fa era possibile incontrare in Terra di Bari uno Zigolo delle nevi, ora pressochè scomparso), sia nel tipo di approccio alla conoscenza e allo studio delle scienze naturali che era proprio dell’ ‘800.
Il volume dei tre studiosi presenta un catalogo di 994 reperti raccolti a partire dal 1869, cui sono stati aggiunti reperti ospitati nel museo del “Pitagora” forniti dagli altri curatori della collezione de Romita. Segue poi la check-list commentata dell’avifauna pugliese aggiornata al 2012, con una considerazione da non sottovalutare: in Puglia l’interesse per l’ornitologia è in costante crescita, come mostrano il moltiplicarsi nella regione di postazioni di birdwatching e di studi e progetti di conservazione delle specie esistenti. In totale sono stati catalogati 381 esemplari diversi, corredati da foto il più delle volte opera dei tre autori, cui vanno aggiunte anche alcune schede relative ad esemplari non compresi nell’avifauna della regione.
Insomma, un volume ricco e aggiornato, che ha saputo far tesoro degli insegnamenti del passato, rendendoli giovani e degni di approfondimento.
Cristiano Liuzzi, Fabio Mastropasqua, Simone Todisco (a cura di) Avifauna pugliese…130 anni dopo, Favia ed., 2013, 324 pp.