
Aria pulita e idrogeno ricavati dal sole in un dispositivo studiato in Belgio dalle università di Lovanio e Anversa. La scoperta potrebbe risolvere i problemi connessi con l’inquinamento dell’aria e la produzione di energia
La ricerca per produrre aria pulita dal sole è stata svolta da un gruppo di ricercatori belgi ed è stata condotta dagli atenei di Anversa e KU Leuven. Il risultato è stato poi pubblicato sulla rivista accademica scientifica ChemSusChem.

Si tratta di un piccolo dispositivo composto da una membrana realizzata con nanomateriali ed è diviso in due comparti. Da un lato l’aria viene pulita e dall’altro si ottiene idrogeno dalla degradazione dei prodotti. L’idrogeno può essere poi immagazzinato e utilizzato successivamente come carburante. Per funzionare, questo processo deve ricevere energia solare.
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Aria pulita da un procedimento complesso
Si tratta di una cella fotoelettrochimica che sfrutta processi simili al fotovoltaico: a differenza delle tradizionali celle elettrochimiche però, qui la reazione avviene in corrispondenza di un fotoelettrodo che sfrutta l’energia luminosa per avviare il processo. La differenza con le classiche celle fotovoltaiche è che in questo caso l’elettricità non viene generata direttamente, ma piuttosto immagazzinata nell’idrogeno gassoso.
Un sistema scientificamente e tecnologicamente semplice, dunque, apre una serie di opportunità nuove nell’ambito della lotta all’inquinamento e nella gestione del sistema energetico. Questa scoperta potrebbe risolvere innumerevoli problemi connessi con l’inquinamento dell’aria e la produzione di energia. Se il sistema funziona a larga scala potrebbe ripulire l’aria inquinata in pochissimo tempo e sviluppare una fonte di energia pulita praticamente illimitata.
Al momento, il dispositivo è un quadrato di pochi centimetri, ma il prossimo passo della ricerca è applicare il processo al sistema industriale.
Intanto, il designer olandese Daan Roosegaarde, già da qualche anno, ha realizzato una torre a Rotterdam che purifica l’aria dallo smog e gli scarti vengono immagazzinati in piccoli cubi con i quali realizza anelli.
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Smog Free Tower: scoop scientifico o fini commerciali?
La Smog Free Tower dovrebbe creare una bolla d’aria intorno a sé pura al 75%. Successivamente, il depuratore cattura lo smog, ripulisce l’aria e la rimette in circolo, liberandola nell’ambiente circostante. Le particelle contenenti le sostanze nocive vengono compresse e trasformate in piccoli cubi da mettere nei gioielli. Ogni cubo contiene lo smog raccolto da 1000 metri cubi di aria. “La torre, alta circa 7 metri e larga 3,5, non è stata pensata – riferisce Roosergaarde – come una soluzione al problema dell’inquinamento ma, è stata progettata per offrire un’esperienza sensoriale, tangibile, di un potenziale futuro con aria più pulita. Questa torre può “lavare” fino a 30mila metri cubi all’ora, sfruttando, per funzionare, l’energia eolica”.
L’efficacia scientifica di questo progetto è ancora da dimostrare ma a qualcuno potrebbe piacere indossare svariati metri cubi di smog per una serata romantica il sabato sera.