Approvazione legge italiana sull’agricoltura biologica: le dichiarazioni

senato
Convegno al Senato venerdì 26 novembre

Il Viceministro Bellanova e il senatore Stefàno in esclusiva, e il senatore Trentacoste e la senatrice Naturale hanno commentato con noi la legge

 

L’approvazione in Senato della legge sull’agricoltura biologica è un importante passo avanti verso la sostenibilità in agricoltura e verso un nuovo modo di coltivare la terra. È sicuramente un sistema che punta verso le antiche tecniche del passato, molto più integrate con l’ambiente e più rispettose dei ritmi naturali. L’evoluzione delle tecniche e delle esigenze hanno condizionato pesantemente il settore provocando i danni che conosciamo. Ora, una nuova visione più naturale dell’agricoltura, che parte da una prospettiva che punta alla sostenibilità, alla salubrità e alla genuinità dei prodotti della terra, e una netta diminuzione di agenti chimici, che col tempo si sono dimostrati estremamente nocivi, porterà indubbi benefici all’ambiente, all’alimentazione e alla nostra salute. Molti sono già evidenti dove si produce e si mangia biologico.

Dopo l’approvazione in Senato e prima del passaggio definito alla Camera, il Viceministro alle Infrastrutture e alla Mobilità Sostenibili Teresa Bellanova, già Ministra delle Politiche agricole, alimentari e forestali, ci ha detto: «L’approvazione della Legge sull’agricoltura biologica è un’ottima notizia e un importante passo in avanti per continuare a valorizzare e rafforzare le nostre filiere biologiche. Ricerca, innovazione, misure specifiche per favorire i biodistretti e le filiere biologiche sono tutte azioni che, grazie alla norma una volta approvata definitivamente alla Camera, potranno ulteriormente rafforzarsi, mettendo virtuosamente a valore anche le risorse già disponibili nel Fondo costituito con legge di bilancio 2020, per una dotazione di 14 milioni in 3 anni. Allo stesso tempo bisogna continuare a consolidare e rafforzare il sistema di controllo che garantisce qualità e rispetto degli standard produttivi. Tutelare la distintività del biologico italiano è strategico. Perché è questa distintività che lo pone ai primissimi posti nel mondo, per superfici coltivate e per l’eccellenza del prodotto e delle tecniche produttive applicate».

Il senatore Dario Stefàno, tra i senatori che hanno votato a favore della legge, ci ha lasciato una dichiarazione: «Una sempre maggiore attenzione dei consumatori nella scelta degli acquisti alimentari e più in generale rispetto al tema della sostenibilità ci pone dinanzi a nuove sfide da affrontare. La norma votata in Senato contribuisce a migliorare un metodo di coltivazione, quello biologico, con strumenti mirati a mettere in piedi un’offerta diversa dalla cosiddetta convenzionale, puntando a produzioni agricole legate a protocolli integrati che traguardano la realizzazione di un marchio italiano di produzione biologica, la costituzione di distretti, di organizzazioni di produttori, la formazione continua che guardi a veri e propri corsi di laurea. Insomma: un’alternativa che tenderà a crescere e a professionalizzare anche nuove figure lavorative. Un disegno di legge, lo sottolineo e ribadisco, che non nega le indicazioni della scienza né sdogana stregonerie, poiché lascia ancorate le produzioni ai rigidi disciplinari di produzione esistenti. Ma anche una norma che prova a disincentivare l’idea di mettere in contrapposizione il biologico con il convenzionale (o integrata come si dice nel nuovo lessico). Ora, la nostra forza dovrà essere indirizzata a rafforzare la nostra azione per affrontare al meglio le sfide della sostenibilità e della transizione che abbiamo davanti, tenendo bene a mente i valori e gli obiettivi dell’Unione Europea: solidarietà e responsabilità, promozione del benessere dei cittadini, lo sviluppo sostenibile e la protezione dell’ambiente».

Molto positivo il commento del senatore Fabrizio Trentacoste: «Oggi è uno di quei giorni che inevitabilmente potrà restare nella storia del nostro Paese quale punto di svolta verso un futuro nettamente diverso e distinto dalle abitudini nocive del passato. Una svolta verde, amica dell’ambiente, così come ci chiedono, da tempo, i giovani del movimento di Friday for Future, e che garantisca a tutti noi di vivere in un pianeta più sano ed equilibrato, scevro da pratiche intensive e inquinanti».

Dello stesso tenore è la dichiarazione della senatrice Gisella Naturale: «Ormai è universalmente richiesto il massimo rispetto dell’ambiente e la produzione biologica è attenta proprio a questo, per la salvaguardia del clima, della biodiversità e delle risorse naturali, servizi eco-sistemici in vista del raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. I cittadini stanno apprezzando sempre più i prodotti bio, tanto che negli ultimi 10 anni il consumo è più che raddoppiato. Se c’è davvero una nuova consapevolezza sull’importanza del suolo agricolo e del suolo naturale, oltre che di un ambiente vivo e nel suo complesso non inquinato, è ora di dimostrarlo con politiche indirizzate a questi scopi. L’agricoltura biologica è una delle possibilità concrete che noi abbiamo».

Articoli correlati