Anche i funerali sono ecofriendly

Se il futuro della Terra ti sta tanto a cuore che anche nel momento del trapasso desideri lasciare il pianeta in maniera rispettosa dell’ambiente, tu che ti sei dedicato alla raccolta differenziata e hai riciclato, tu che hai preferito la bicicletta all’auto e hai sostenuto la causa verde, tu che hai preferito pagare le buste per la spesa biodegradabili ti sarai magari anche chiesto quale impatto ambientale segue la sepoltura tradizionale.

Bare di carta biodegradabile

Tu che vuoi mettere un sigillo verde sulla tua vita, puoi scegliere di far riposare le tue spoglie mortali in una bara sostenibile. Sono miliardi, ogni anno, le persone che varcano la soglia dell’aldilà e milioni di queste persone sono sepolte in bare realizzate con materiali che possono inquinare il terreno. Per non offendere la coscienza ambientale e le buone abitudini verdi del defunto, dal Canada a Taiwan è sempre più diffuso, ormai, l’uso del funerale ecologico. In Danimarca, per esempio, un designer, Bendt Stov, ha lanciato DanCof, una innovativa gamma di eco-bare e urne realizzate solo con materiali biodegradabili, come la carta riciclata, che consente, tra l’altro, di modellare la bara in forme più eleganti e simili al comune feretro.

Una bara di rattan

Negli Stati Uniti, dove secondo una ricerca un quarto degli americani preferirebbe avere un funerale ecologico, va più di moda la bara di vimini, l’alternativa è quella di cartone, e il momento per le aziende del settore sembra essere propizio, vista la crescita della richiesta di riposo eco-friendly del 30%, ogni anno dal 1999. La soluzione di un funerale sostenibile è del proprietario del cimitero Sunset Hill di Eugene, nell’Oregon; Wade Lind, infatti, propone il carro funebre a pedali.

Carro funebre a pedali

Ma non finisce qui. Tu che hai fatto del tuo meglio per vivere una vita eco-friendly, da trapassato puoi lasciare questa valle di lacrime con l’ultimo gesto sostenibile. Viene da Taiwan la notizia che il servizio comunale per i funerali di Taipei, la capitale, avrebbe investito qualche centinaia di migliaia di dollari in tecnologie per la trasformazione del calore derivato dalla cremazione in elettricità, utilizzata a sua volta per alimentare l’impianto di condizionamento dei locali.

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