
L’Associazione Italiana Guide Ambientali Escursionistiche propone al governo una serie di soluzioni per far lavorare i propri soci
Ormai da mesi, a causa del Covid, sono inattive oltre 3000 Guide ambientali escursionistiche professioniste, iscritte all’AIGAE, che hanno visto il proprio lavoro sgretolarsi per le forti limitazioni poste al turismo nazionale, costrette al blocco di tutte le proposte didattiche con le scuole e all’azzeramento del turismo internazionale, ed ora dipendenti dalle disposizioni governative, relative alle colorazioni delle regioni in base all’indice di contagio: se è certo infatti cosa sia possibile fare in zone gialle o rosse, rimane di dubbia interpretazione ciò che è possibile fare per una Guida e i propri clienti, in quelle arancioni.
«Chiediamo – spiega Davide Galli, presidente Nazionale dell’Associazione – di poter incrementare le attività all’aria aperta, anche nelle zone arancioni, con le dovute precauzioni: certi del benessere psicofisico di chi ne fruisce, degli effetti positivi che ha sulle relazioni sociali e sulle attività economiche delle aree interne, spesso a rischio spopolamento, riteniamo l’escursionismo sia un aiuto concreto per superare l’isolamento che tutti stiamo vivendo, con formatori preparati e attenti alle normative. Chiediamo vengano sciolti i dubbi e le incertezze interpretative legate esclusivamente alla discrezionalità interpretativa da parte del Pubblico Ufficiale che dovesse effettuare il controllo al fine di qualificare lo spostamento come “consentito” o meno, per praticare attività sportiva non disponibile nel Comune».
Un passo importante questo di AIGAE, che va ben oltre alla compensazione economica, oltre ai numerosi incontri di questi mesi nei tavoli di lavoro con Ministeri ed Enti, per ottenere l’inserimento delle G.A.E. nei diversi ristori.
Ecco la proposta di AIGAE per l’escursionismo in zone arancioni:
- Lo spostamento deve avvenire comunque nella propria Regione e nel rispetto di tutte le altre disposizioni per il contenimento della pandemia in tema di trasporti, rispetto del distanziamento, protocolli di effettuazione delle attività ecc.;
- Lo spostamento deve avvenire solo per il percorso dalla propria abitazione al luogo di inizio dell’attività e ritorno, nello stesso giorno di svolgimento;
- È obbligatoria la prenotazione anticipata con il professionista che la organizza o conduce;
- In caso di controllo, il cittadino dovrà produrre alla Pubblica Autorità autocertificazione attestante il motivo dello spostamento, ivi inclusi gli estremi identificativi e il contatto del professionista che organizza/conduce l’attività.
L’attività deve essere erogata a titolo professionale, e condotta da un professionista che:
- sia iscritto ad una associazione di categoria per il profilo professionale di GAE depositato presso il MISE da AIGAE; oppure avere la qualifica di Guida Alpina o di Accompagnatore di Media Montagna;
- si impegni a fornire a tutti gli iscritti provenienti da altro comune modello della apposita autocertificazione allegata;
- si impegni a redigere, sotto la propria responsabilità di veridicità, un elenco completo, in forma cartacea o digitale, dei partecipanti all’attività e di mantenerlo e renderlo disponibile su richiesta alla Pubblica Autorità per un periodo di almeno 60 giorni dopo la data di svolgimento dell’attività. Tale elenco dovrà includere, per ciascun partecipante: data e comune di svolgimento dell’attività, nome e cognome; comune di provenienza (solo se diverso dal comune di svolgimento dell’attività);
- pubblicizzi l’attività evidenziando che “in ottemperanza al parere del Ministero della Salute, lo spostamento da altro comune per raggiungere il luogo di svolgimento è consentito solo per la partecipazione all’attività stessa, esclusivamente nel giorni di effettuazione e previa prenotazione anticipata e compilazione di apposita autocertificazione fornita dall’organizzatore”.