Il mare è sempre più minacciato dall’aumento vertiginoso della popolazione, specie nei Paesi in via di sviluppo, dove sempre più si distruggono le aree costiere per far posto a porti e insediamenti turistici. Non solo, inquinamento, pesca non sostenibile, estrazioni dal fondo marino, rifiuti che vengono dalle coste – l’80% di tutti i rifiuti che finiscono in mare e la presenza massiccia di rifiuti di plastica causa danni per un costo pari a 13miliardi di dollari l’anno – minacciano sempre più l’ecosistema marino degli oceani.
L’allarme è dell’UNEP – United Nations Environment Programme, agenzia ONU per la protezione dell’ambiente, fondata nel 1972. Uno dei programmi più rilevanti negli ultimi quarant’anni dell’UNEP è il Regional Seas Programme – Programma marittimo regionale – varato nel 1974, che ha fatto seguito alla Conferenza delle Nazioni Unite sull’ambiente umano, di Stoccolma nel 1972.
–Obiettivo fondamentale del Regional Seas Programme convincere Paesi costieri, anche molto diversi o politicamente lontani, se non in conflitto, che la tutela dell’ambiente marino e rivierasco sia anche fonte di sviluppo, pace, e benessere e che il mare su cui si affacciano sia usato senza nuocerlo e farli collaborare grazie ad accordi legalmente vincolanti.
Oggi sono più di centoquaranta i Paesi che partecipano a tredici programmi marittimi regionali istituiti sotto gli auspici dell’UNEP: Mar Nero, Caraibi, Asia Orientale, Africa Orientale, Sud Asia, il Golfo, Mediterraneo, Nord-Est del Pacifico, Nord-Ovest Pacifico, Mar Rosso e Golfo di Aden, Sud-Est Pacifico, Pacifico e Africa occidentale. Sei di questi programmi, sono gestiti direttamente dall’UNEP.
Per tre giorni Atene ospita il 16th Global Meeting of the Regional Seas Programmes, dove ha sede il Mediterranean Action Plan (Map), diretto dall’italiano Gaetano Leone. L’evento ha lo scopo di valutare lo stato attuale dei mari di tutto il mondo ed elaborare strategie per prevenire l’inquinamento e diminuire le altre minacce derivanti dalle attività umane.
La barriera corallina così come mari e coste di tutto il pianeta sono seriamente minacciati dall’azione dell’uomoAl meeting internazionale, dal 29 settembre al 1° ottobre, partecipano oltre cinquanta ministri, politici, scienziati ambientali e parti interessate (fonte ANSAmed). Secondo l’organizzazione, l’incontro annuale dell’UNEP è il più importante al mondo per la protezione degli oceani e degli ecosistemi marini. Tra gli argomenti in discussione, come sincronizzare il lavoro dei Regional Seas Programmes con quelli degli obiettivi dello Sviluppo sostenibile dell’ONU che dal 2015 sostituiranno gli obiettivi del millennio.
Allo studio anche un rapporto sulla tutela delle foreste costiere di mangrovie, una risorsa naturale dal valore inestimabile (grandi assorbitrici di anidride carbonica) in pericolo, la cui distruzione è un danno, sia per l’ambiente, sia per l’economia. E che necessita, come tutti i mari e le coste del mondo, di un’azione collettiva e coordinata.