Alluvione Emilia. La conta dei danni, le richieste al Governo, la solidarietà

Da decenni gli ambientalisti segnalano il rischio derivante da una cattiva gestione dei corsi d’acqua italiani

L’aiuto degli scampati ai loro concittadini più sfortunati. “Plastic Free Onlus” lancia raccolta fondi e dalla Val di Non una cooperativa va ad aiutare gli apicoltori di Faenza. C’è bisogno di un tavolo permanente contro le alluvioni e di serie e durature misure di prevenzione

 

“È caduta una quantità di acqua in 48 ore pari a 200mm su metro quadro con punte di 250 mm su un vasto territorio che va da Bologna a Riccione. In totale sono stati interessati 34 Comuni. Ampie zone di Rimini presentano un rischio alluvioni evidenziato nelle mappe della “Direttiva Alluvioni” della Regione Emilia-Romagna. In Emilia-Romagna il 62,5% della popolazione è esposta a rischio di alluvioni, risiede in aree a pericolosità idraulica media MPH su base regionale”. È l’analisi di Paride Antolini, Presidente dell’Ordine dei Geologi dell’Emilia – Romagna, a due giorni dall’alluvione disastrosa che ha provocato lo straripamento di 21 corsi d’acqua e, ad oggi 11 morti.

I danni nelle campagne e le misure del Governo Meloni

Faenza
Le campagne di Faenza allagate

Una situazione che porta danni nelle campagne pari a 300 milioni di euro, secondo le stime di Coldiretti, con migliaia di ettari di terreno coltivato a kiwi, susine, pere e mele ma anche cereali, vivai, ortaggi, allevamenti che sono stati completamente allagati.

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Martedì prossimo il Consiglio dei ministri dovrebbe varare lo stanziamento di 20 milioni di euro che vanno ad aggiungersi ai 10 già stanziati la settimana scorsa, e non esclude il ricorso al Fondo di solidarietà europeo per le emergenze. In programma anche la sospensione dei mutui e il pagamento delle cartelle esattoriali.

Ma c’è chi chiede di andare oltre l’emergenza, come la Confael – Confederazione autonoma europea dei lavoratori .-  il cui segretario generale Domenico Marrella chiede di “istituire un tavolo permanente per fronteggiare le future alluvioni, e per le eventuali criticità che potrebbero verificarsi nel Paese a causa di una crisi climatica che sta cambiando totalmente la frequenza e l’intensità delle precipitazioni in Italia e in Europa in generale”. Mentre il leader di  Italia Viva Matteo Renzi chiede al Governo Meloni che venga riaperta l’unità di missione “Italia sicura”, la struttura creata dal suo Governo insieme a Renzo Piano e chiusa dal Governo Conte.

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La solidarietà

Intanto non si ferma la solidarietà nelle zone colpite dal disastro. Sono gli stessi concittadini che si aiutano per quello che è possibile tra di loro. A Forlì, come ha raccontato ad Ambient&Ambienti Luciana (il nome è di fantasia), una barese che si è trasferita da anni nel centro storico  fortunatamente salvo dai danni perché situato nella parte alta della città, è partita una raccolta di indumenti e di fondi per comprare biancheria intima, “perché – dice – c’è molta gente che si è salvata a nuoto e che ha addosso ancora quello con cui è uscita di casa”

 Plastic free onlus con gli sfollati

“La nostra associazione non può intervenire nelle delicate operazioni di primo soccorso ma ci stiamo organizzando per aiutare la popolazione colpita dal disastro non appena ci sarà data la possibilità di intervento. Per questo abbiamo lanciato una raccolta fondi gofundme.com”. Lo rende noto l’organizzazione di volontariato Plastic Free Onlus, impegnata dal 2019 nel contrastare l’inquinamento da plastica.

“Le donazioni ci permetteranno di acquistare il necessario e di pagare tutte quelle attività che organizzeremo non appena l’emergenza sarà rientrata e sarà possibile operare in campo – dichiara Luca De Gaetano, presidente di Plastic Free Onlus – Saremo di sostegno e aiuto a tutte le persone dei territori colpiti che avranno necessità di qualcuno che dia loro una mano, come accaduto dopo l’alluvione del 2021 a Catania. Purtroppo, le scene devastanti che hanno provocato vittime si uniscono alle immagini di un territorio inquinato che dovrà essere ripulito dalla plastica e dai rifiuti. Non appena le condizioni lo permetteranno, scenderemo in campo con il nostro esercito di volontari come facciamo ogni settimana in tutta Italia. Invitiamo a compiere anche il più piccolo gesto di solidarietà che assume oggi un significato fondamentale”, conclude De Gaetano.

Per donare https://bit.ly/PlasticFreeforER

 Dalla Val di Non alla Romagna, 300 chilometri di solidarietà tra agricoltori

Gli agricoltori giunti dalla Val di Non con una idrovora in aiuto dei loro colleghi di Faenza

Un gruppo di agricoltori della cooperativa COL di Sporminore (TN), in Val di Non, appartenenti al Consorzio Melinda e che sono anche vigili del Fuoco volontari, è partito oggi per aiutare un’azienda agricola  di Faenza a liberare i propri capannoni dall’acqua. L’azienda romagnola fornisce ogni anno a Melinda 220 alveari da posizionare tra i meleti durante la fioritura. La delegazione trasporta un’idrovora che sarà utilizzata per liberare i capannoni allagati dopo le forti piogge di questi giorni che hanno martoriato il territorio.

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