Sembra affacciarsi il pericolo amianto a Palermo. L’allarme è stato di recente lanciato dal consigliere del capoluogo siciliano, Davide Faraone, tra le fila del Pd. A smentirlo interviene il vicesindaco nonchè assessore comunale all’Ambiente, Marianna Caronia: «Non è vero ciò che sostiene il consigliere Faraone. […] Tutto quello che doveva essere messo in atto è stato fatto».
In città risultano attualmente presenti 133 discariche di amianto mentre sono 38 le segnalazioni di abbandoni ancora da verificare e 62 quelli segnalati ma non riscontrati dopo la verifica. Questi dati provengono proprio dall’assessorato comunale all’Ambiente relativamente agli abbandoni di amianto denunciati nel 2010 e illustrati poi da Faraone.
Intanto l’Amia non è abilitata alla rimozione dell’amianto: così l’amministrazione comunale deve rivolgersi a ditte esterne con costi superiori rispetto a una gestione internalizzata. Il Comune sborsa circa 170 mila euro l’anno per questo tipo di servizio. «Una cifra che però non basta – ha dichiarato Faraone – per rimuovere tutto l’amianto che c’é in città. Abbiamo calcolato, infatti, che la somma stanziata non basterebbe neppure per rimuovere l’amianto abbandonato nelle tre più grandi discariche abusive di Palermo che si trovano allo Zen». In queste tre aree si calcola una presenza di rifiuti pericolosi – come cemento amianto e materiali edili – cinque volte superiore al totale di tutta la città.
Tuttavia mentre l’esponente del Pd sostiene che «la rimozione dell’amianto si effettua fino all’esaurimento delle risorse disponibili», il vicesindaco controbatte affermando che «abbiamo somme residue del 2010, quindi possiamo ancora affrontare interventi futuri e tutte le segnalazioni che abbiamo ricevuto e riceviamo sono state già risolte». Per l’assessorato all’Ambiente la vera emergenza di Palermo sono invece le discariche abusive. Se ne contano ad oggi 1353, «per un totale di 5031 tonnellate di rifiuti ingombranti con un costo annuo di rimozione di 500 mila euro», conferma Caronia.
La redazione di Ambiente&Ambienti invita i lettori a seguire la seconda parte del Dossier Amianto, in pubblicazione a partire da gennaio p.v.