
La Puglia è sempre più proiettata in Europa. Non solo grazie ai collegamenti, vedi voli diretti da e per le maggiori città dell’Unione oltre a quelli navali e ferroviari frontalieri ma anche grazie a un’offerta turistica in grado di soddisfare quanto più possibile il visitatore. L’ultimo progetto, in via di sviluppo, è teso a realizzare infrastrutture e servizi utili a contribuire al potenziamento dell’attrattiva cicloturistica della regione. In particolare si vuole collegare gli aeroporti di Bari e Brindisi ai relativi centri urbani con piste ciclabili adeguate e segnalate.

È “Ali in Bici” il nome che i giovani ingegneri dell’Associazione tra professionisti “Tecnomobility” di Bari ha dato al progetto vincitore del bando regionale “Principi attivi” dell’Assessorato regionale alla Trasparenza. Ed è stato subito accolto da Aeroporti di Puglia, “non solo perché coerente con le politiche di sostenibilità ambientale da anni adottate dalla società, ma soprattutto perché interessati affinché intorno agli aeroporti – ha detto il direttore generale di Aeroporti di Puglia Marco Franchini – i comuni limitrofi realizzino percorsi ciclabili per favorire gli spostamenti da e verso i centri urbani, a beneficio soprattutto dei cicloturisti stranieri che, anche grazie alla maggiore disponibilità di voli con il resto d’Europa, iniziano a scoprire la Puglia anche in bicicletta”.

Non solo, i percorsi ciclabili potranno rappresentare un’importante infrastruttura anche a beneficio dei nuovi complessi che stanno sorgendo nelle vicinanze delle aree aeroportuali, come alternativa all’utilizzo del mezzo privato nei tragitti brevi o anche più semplicemente di chi in aeroporto ci va per lavoro e abita in zone limitrofe. Il progetto ha trovato un altro sostenitore naturale nell’Assessorato regionale ai Trasporti della Regione Puglia che, oltre ad aver individuato gli itinerari principali della rete ciclabile regionale, ha evidenziato nel programma “CYRONMED – Cycle Route Network of the Mediterranean” la necessità che i percorsi ciclabili siano interconnessi con stazioni, porti e aeroporti. “Ali in Bici” una volta realizzato, metterebbe gli aeroporti di Bari e Brindisi, gli unici ad aver aderito alla pianificazione di connessioni ciclabili del territorio di pertinenza, al pari di strutture operanti dalla Toscana in su. Per la stima della domanda cicloturistica e per connotare statisticamente la ciclabilità in Puglia, l’associazione “Tecnomobility” ha redatto un questionario che nei fine settimana è somministrato ai passeggeri dell’aeroporto Karol Wojtyla, dove, su un desk della zona partenze, è anche visibile una carta con le diverse ipotesi di percorsi ciclabili.

Ma c’è un’altra novità per i cicloamatori. E’ la bici ibrida. Una bicicletta che trasforma le pedalate e le frenate in energia. L’inventore della bicicletta ibrido-elettrica a pedalata assistita ad emissioni zero è lo scienziato italiano Carlo Ratti, di 38 anni, impiegato al Mit, il Massachusetts Institute of Tecnology di Boston. Ratti ha raccolto l’idea del Kers, il sistema di recupero di energia cinetica usato in Formula Uno e lo ha applicato alla due ruote. Un disco rosso montato sulla ruota posteriore della bicicletta contiene un mozzo speciale, le batterie ricaricabili e sensori che monitorano inquinamento dell’aria, traffico, tempo di percorrenza e calorie bruciate. E c’è pure il GPS. Tutte le informazionisono sono trasferite sul monitor di uno smartphone montato sul manubrio, tramite il Bluetooth. Green Wheel, realizzata dalla Ducati e cofinanziata dal Ministero dell’Ambiente è stata presentata a Copenhaghen dove è in corso il summit internazionale sul clima.