Alberi a Bari, ci vuole rispetto

Gianni Picella, delegato provinciale del FAI, segnala la crescente disattenzione per gli alberi storici a Bari. L’ultimo caso in una delle vie più famose della città

«Rispetto, amore e rispetto per gli alberi, per le piante che tanto beneficio apportano alla nostra vita, con fiori, verde, ossigenazione dell’aria e così via. Tanti benefici che ci vengono raccontati in convegni, incontri, sulle pagine dei giornali, da esperti e da gente comune.

Eppure, a Bari, piange abbondantemente il tronco di un pino tagliato nel bel mezzo di un gruppo, in un giardino sul lungomare: perché? Lì c’è un platano defedato dalle potature orrende e morto, che continua a restare in piedi.

“Alberi a Bari, il caso di Corso Cavour”

Il giardiniere conosce i suoi alberi, li cura, li rispetta.  E pensare che c’è una legge approvata a luglio 2016 che istituiva l’albo dei giardinieri a cui attingere il personale qualificato per la cura del verde. Non solo: le Linee guida per la gestione del verde urbano pubblicate dal Ministero dell’Ambiente lo scorso luglio, ribadiscono l’importanza di questa figura professionale.

Il giardiniere non taglia alla base oleandri fioriferi, né elimina  quel pino. E un viale storico quale quello di Corso Cavour merita attenzione, è un bene prezioso del paesaggio urbano  che non può essere barattato con niente.

verde pubblico a Bari
Bari, Piazza Umberto I, dove ha sede uno dei più importanti giardini storici della città

Quel viale alberato ora è un sorriso su una bocca sdentata, è un rastrello senza denti. Ancor più, di fronte a una nota caffetteria  ad angolo con via Dante c’è un quadrilatero con tavolini e sedie e gazebo, alla cui completezza si è provveduto, penso abusivamente, eliminando l’ultimo leccio sull’angolo. C’è un cambio di destinazione d’uso? Vorrei solo ricordare che Corso Cavour è ancora un viale alberato, per di più storico:  le piante che mancano dovranno essere rimpiazzate, così come prevedono il Codice dei Beni Comuni e la carta del restauro di Firenze?

La sensibilità al verde è cresciuta e le amministrazioni dovranno seguirla nel rispetto delle leggi esistenti».

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