
Non c’è pace per gli alberi a Bari. Due esemplari secolari di bagolaro sono stati tagliati. L’ultimo episodio di una lunga serie di azioni che sta scatenando la protesta delle associazioni
Dopo la segnalazione di qualche settimana fa alla nostra pagina Facebook con cui la signora Annamaria Lupo (presidente dell’Associazione “Il Quartierino”) rilevava che in viale Ennio, a Bari, quattro oleandri erano stati tagliati e che i loro alloggiamenti erano stati tombati (vedi foto), un nuovo caso sta sollevando il malcontento di diverse associazioni ambientalista cittadine. Si tratta del taglio di 2 alberi secolari e storici di Bagolaro in via Nicolai, posti nel filare sul lato orientale del prospetto

dell’Ateneo.
A muoversi, in questo caso, è l’Associazione “In difesa del verde e dei Giardini Storici di Bari”.
Alberi a Bari: i bagolari di via Nicolai
L’episodio si è verificato tra il 9 e il 10 aprile e i bagolari in questione erano stati danneggiati parzialmente dal fuoco che si era sviluppato in alcuni cassonetti nelle vicinanze, ma non erano in condizioni tali da essere abbattuti né erano pericolanti. Dunque gli alberi, precisa l’Associazione in una lettera inviata al Sindaco Decaro, all’assessore ai LL.PP. Galasso e alla Consulta per l’Ambiente, “avrebbero potuto essere trattati attraverso eliminazione delle porzioni causticate; in tal modo gli alberi avrebbero ripreso la loro normale fisionomia, come da sopralluogo effettuato dai componenti dell’Associazione “In difesa del verde e dei Giardini Storici di Bari”. Ma ciò inspiegabilmente non è avvenuto, così come nessuna dovuta comunicazione prima di agire è stata rivolta alla Soprintendenza per i Beni Architettonici e del Paesaggio”.
Netta la conclusione della lettera, che esprime “ la propria opposizione strenua nei confronti di questo dissennato agire” e avverte che ove si ripeta questa condotta da parte dei gestori del verde pubblico barese, l’Associazione agirà nelle sedi opportune “in forza del diritto a tutelare quanto di bene comune – conclude – , essendo gli alberi della città patrimonio pubblico di tutti i cittadini”.
Il bagolaro è un grande albero alto mediamente 10-12 metri, ma può raggiungere anche 25 metri. Il tronco è piuttosto robusto, la chioma ampia e quasi perfettamente tondeggiante. Un albero, nel caso di quelli abbattuti a Bari, ultrasecolare e pertanto da proteggere, più che da abbattere.
Proteggere gli alberi a Bari

«Abbiamo così pochi alberi a Bari, ogni pianta che si salva dallo scempio è una conquista – , dice accorato Gianni Picella, delegato verde e agricoltura FAI Puglia – alberi che servono la cittadinanza con i loro benefici influssi. Se sono malati dovranno essere curati, non abbattuti! Il tecnico agronomo non potrà che dare questi suggerimenti, una cura adeguata e degli infermieri professionisti».
Picella è un fiume in piena e parla di «criminali motoseghe appannaggio degli “operatori del verde” che dovranno essere abbandonate». E continua «Si dovranno assumere giardinieri professionali. Se quegli antichi bagolari erano defedati (cioè fortemente deteriorati) è perchè erano stati maltrattati finora con interventi inappropriati, tagli grossolani alle branche superiori che hanno provocato l’invecchiamento forzato e il seccume».
Un regolamento del verde per la città
La questione verde pubblico naturalmente non riguarda solo gli alberi tagliati nei pressi dell’Università, ma è di più ampio respiro. In previsione del’adozione da parte del Comune del tanto atteso Regolamento del verde (stilato sulla base di un accurato documento presentato dalla Consulta dell’Ambiente), non si può prescindere dallo svolgimento di un’accurata manutenzione e cura delle aree verdi ai fini del mantenimento delle stesse; invece più volte è stato rilevato un “evidente agire approssimativo e superficiale degli operatori del verde, senza tener conto del Regolamento comunale del verde in itinere”, spiegano dall’Associazione “In difesa del verde e dei Giardini Storici di Bari”.
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Più volte questa ed altre associazioni, privati cittadini, la stessa Consulta dell’Ambiente, avevano segnalato come i tecnici del verde del Comune fossero soliti operare periodici tagli agli alberi “storici” della città apparentemente in assenza di preventiva adeguata diagnosi della effettiva esistenza di eventuali danni al corpo stesso degli alberi. Lo scorso anno fece scalpore il taglio radicale delle chiome degli alberi in Piazzetta Sant’Antonio; a febbraio 2018 un leccio è stato eliminato lungo Corso Cavour; poche settimane dopo, ecco il taglio degli oleandri su viale Ennio senza che gli alberi venissero sostituiti. Intanto aspettiamo che il regolamento del verde – altrove regolarmente funzionante – venga applicato. E aspettiamo una maggiore sensibilità e attenzione da parte di quanti sono delegati alla cura del verde pubblico.
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