É la Commissione esecutiva dell’Unione europea ad annunciare che, a partire dalla prossima primavera, sarà vietato l’utilizzo del Bisfenolo A (BPA) nei biberon in plastica.
La decisione ha ricevuto l’approvazione della maggioranza dei governi europei ma, tuttavia, non rappresenta una soluzione definitiva al problema. Questo perchè il BPA rappresenta un composto di sintesi utilizzato nella produzione di diverse tipologie di plastiche. Tra queste vi è il policarbonato, materiale di cui sono costituiti la maggior parte dei biberon, ma presente anche in molte altre applicazioni, come le resine che rivestono l’interno di lattine e altri imballaggi per la conservazione di prodotti alimentari, bevande e prodotti farmaceutici. E per questi usi, non vi è ancora una normativa che restringa l’utilizzo del BPA.
Ma perchè il BPA è tanto pericoloso? Questa sostanza rappresenta ad oggi un contaminate ubiquitario e un interferente endocrino: il BPA riesce in pratica ad insediarsi sia nell’ambiente che nella fauna selvatica ma può avere anche ripercussioni sullo sviluppo cerebrale, sul sistema immunitario e riproduttivo e sulla predisposizione ai tumori nell’uomo. Infatti si concentra, in particolare, nel latte materno e nella placenta.
Il WWF sottolinea per questo l’urgenza di bandire il BPA anche negli altri usi per cui è oggi impiegato: «Crediamo – commenta Eva Alessi del WWF Italia – che la Commissione europea debba ora puntare verso misure più restrittive e allargare il divieto a tutti i materiali a contatto con gli alimenti, in primis i rivestimenti, e infine a tutti gli altri prodotti rilevanti per l’esposizione umana e ambientale».