AIFA, vaccino Covid: Via libera alla terza dose. Prima i più fragili

vaccinazione di over 80 e operatori del sociale PalaCozzoli - 2
vaccinazione di over 80 e operatori del sociale al Palacozzoli (Brindisi)

La Commissione Tecnico Scientifica ha dato parere favorevole a dosi aggiuntive di vaccini contro il Covid. Autorizzata la somministrazione ora solo di Pfizer o Moderna

 

L’AIFA, l’agenzia italiana del farmaco ha dato parere favorevole a somministrare dosi aggiuntive di vaccino contro il COVID-19. Via libera, dunque, per il Ministero della Salute che ora sta preparando già una circolare per decidere le modalità di somministrazione e le categorie prioritarie.

Nonostante l’autorizzazione di fatto alla terza dose di vaccino, resta fondamentale e necessario l’impegno, per il CTS, di continuare la vaccinazione, completando i cicli in atto, fino a raggiungere una copertura elevata della popolazione che possa così ridurre di fatto la possibilità al virus di variare continuamente.

In attesa dell’autorizzazione dell’EMA, intanto il Comitato Tecnico Scientifico rende disponibili alla somministrazione aggiuntiva i due vaccini Comirnaty (Pfizer) e Spikevax (Moderna), a mRNA autorizzati in Italia.

Secondo le linee dell’AIFA hanno la precedenza le persone più fragili: la dose addizionale del vaccino deve essere somministrata almeno dopo 28 giorni dall’ultima somministrazione, a completamento del ciclo vaccinale nei soggetti adulti e adolescenti di età maggiore di 12 anni (vaccino Comirnaty) o maggiore di 18 anni (vaccino Spikevax) in condizione di immunosoppressione clinicamente rilevante. Rientrano nella categoria i trapiantati di organo solido e i soggetti che presentino, sulla base della valutazione clinica, un livello di immunocompromissione assimilabile. Come dose booster, ovvero di rinforzo, per mantenere una efficace risposta immune al vaccino dopo il completamento del ciclo vaccinale, dopo almeno 6 mesi dall’ultima somministrazione, nei grandi anziani (con più di 80 anni) e nei soggetti ricoverati nelle RSA. Questa opzione è valida anche per gli operatori sanitari, a seconda del livello di esposizione all’infezione, del rischio individuale di sviluppare forme gravi di Covid e in accordo alla strategia generale della campagna vaccinale.

Tutto ciò sarà operativo il giorno dopo la pubblicazione del provvedimento sulla Gazzetta Ufficiale.

A questo punto l’obbligatorietà per tutta la popolazione potrebbe diventare sempre più necessaria, almeno finché il Covid conserverà le sue peculiarità devastanti o finché non sarà debellato. Presto, inoltre, come già detto da alcuni virologi, si dovrà realizzare anche un nuovo vaccino che parta dai nuovi ceppi e non dal virus originario, per poter “anticipare” le mutazioni, ridurre la contagiosità e migliorarne l’efficacia. Ecco perché la ricerca è importantissima così come le misure anti contagio che ormai da quasi due anni sono entrate nella nostra quotidianità.

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