
Il progetto approvato e finanziato dal MISE, prototipo in Italia e con una dote di 15 milioni di euro, si propone come volano di sviluppo del territorio ed esempio nazionale. Tra i temi di studio: intelligenza artificiale, IoT, blockchain, realtà aumentata, 5G
Matera non è più solo la città dei Sassi. In questa torrida e complicata estate 2020, la città lucana Capitale europea della cultura 2019, diventa fucina delle idee, della sperimentazione, dell’innovazione, del futuro, grazie al progetto “La casa delle tecnologie emergenti di Matera”. Prima in Italia, la sua missione è quella di contaminare, partendo proprio dalla città dei Sassi (che diventa laboratorio nazionale), nuove possibilità di sviluppo per il territorio locale e nazionale attraverso le nuove tecnologie digitali.
5G, realtà aumentata e altro per le imprese
Gli strumenti per proporre il nuovo cambiamento sono: una nuova creatività unita alla sperimentazione e all’uso delle tecnologie emergenti: intelligenza artificiale, robotica avanzata, sistemi IoT (internet delle cose), blockchain, applicazioni 5G, realtà aumentata, tecnologie di ripresa 3D capaci di sviluppare prodotti e servizi innovativi. La “casa” accoglierà così le imprese e le loro esigenze, puntando a migliorare i servizi pubblici. Gli altri obiettivi, oltre alla sperimentazione della ricerca scientifica, della didattica e formazione, sono quelli di sostenere progetti di ricerca, start-up e produrre soprattutto trasferimento tecnologico. Grazie alla Casa delle Tecnologie Emergenti della città di Matera, verrà data la possibilità a una nuova generazione di ricercatori di cimentarsi con tecnologie e tematiche che sono alla frontiera tra la ricerca e l’industrializzazione attraverso assegni di ricerca e nuove posizioni da ricercatore pensati ad hoc per lo sviluppo del progetto nella sua globalità.
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I fondi

Il progetto, redatto dal Comune di Matera a fine 2019, in collaborazione con CNR, Politecnico di Bari, Università della Basilicata, è stato approvato e finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) con una dotazione di 15 milioni di euro e sottoscritto lo scorso 4 agosto. Ai partners di progetto il Comune di Matera riconoscerà 3 milioni 203 mila euro al CNR, 1 milione 476 mila euro al Poliba e 1 milione 770 mila euro a UNIBAS. Il progetto della Casa delle Tecnologie Emergenti prevede apposite verifiche dei risultati nel corso della sua attuazione. La sua conclusione è prevista, come da accordi sottoscritti, entro il 10 dicembre 2024.
La Casa delle tecnologie emergenti e il rapporto con Matera
Prototipo in Italia, vero centro di trasferimento tecnologico, “La casa delle tecnologie emergenti di Matera” supporterà progetti di ricerca e sperimentazione verso le piccole e medie imprese grazie allo sforzo congiunto di cooperazione degli attori firmatari. La Casa delle Tecnologie emergenti avrà un suo luogo fisico e uno virtuale gemello per proporre simulazioni e sperimentazioni. Il fabbricato (400 mq) avrà anche un’area scoperta (6000 mq) “giardino delle tecnologie” e sorgerà a Matera in via Ettore Maiorana. Con un costo di 1,8 milioni euro, sarà pronto tra sette mesi. Il centro sarà connesso agli altri nodi tecnologici della città, aziende, startup nazionali ed internazionali; nel centro sarà realizzata una infrastruttura tecnologica urbana che fornirà un sistema di supporto alle innovazioni nelle città italiane e favorirà la creazione di nuove competenze a livello nazionale; saranno condotte sperimentazioni atte a sviluppare servizi e progetti innovativi volti al trasferimento tecnologico, usando come laboratorio l’intera città; coinvolgerà scuole e cittadini della città per promuovere la formazione delle professioni del futuro.
Il Poliba e il Progetto della Casa delle Tecnologie emergenti di Matera
“Per il Politecnico di Bari assume particolare rilievo la partecipazione al progetto in qualità di partner scientifico” – dice il Rettore del Poliba, Francesco Cupertino. “In esso – continua – sono racchiusi compiti istituzionali e strategici che perseguiamo da tempo, costantemente: ricerca, formazione, trasferimento tecnologico. La partecipazione alla Casa delle tecnologie emergenti di Matera rappresenta una ulteriore testimonianza della qualità scientifica riconosciuta al nostro ateneo. Il Poliba ha intrapreso da tempo un percorso di collaborazione e sostegno alle piccole e medie imprese del territorio attraverso il supporto scientifico e il trasferimento tecnologico. Le nuove tecnologie rappresentano delle importanti opportunità di sviluppo territoriale”. Per questo il Poliba ha proposto ai partner di progetto anche l’istituzione di un apposito dottorato di ricerca interateneo dedicato all’iniziativa. La proposta è stata ben accolta.
L’accordo prevede tempi, temi e modalità di partecipazione delle parti al progetto. Per il Politecnico, coordinatore scientifico è il prof. Tommaso Di Noia, ordinario di “Intelligenza Artificiale e Machine Learning”. Il progetto prevede il coinvolgimento scientifico dei Dipartimenti di Elettronica e dell’Informazione (DEI); Meccanica, Management, Matematica (DMMM); Ingegneria Civile e dell’Architettura (DICAR). I contributi di docenti e ricercatori del Poliba riguarderanno le tematiche relative alla Extended (Augmented/Virtual/Mixed) Reality, Robotica e stampa 3D, applicazioni del 5G, Industria 4.0, Quantum Computing, imprenditorialità e innovazione.
“I temi – sottolinea il prof. Di Noia – avranno come elemento chiave e trasversale l’Intelligenza Artificiale identificata oramai come volano per la nuova rivoluzione industriale in corso. Le competenze e i laboratori già presenti all’interno del Politecnico di Bari diverranno una estensione di quanto si andrà a costruire ed allestire nella città di Matera. Nei fatti, i laboratori del Politecnico andranno a complementare l’offerta tecnologica per la progettazione e sperimentazione di nuovi prodotti e applicazioni incentrate sulle tecnologie emergenti.”