A Lampedusa il Giardino della Memoria

Sono 366 i morti dopo gli sbarchi del 3 e dell’11 ottobre. A loro è dedicato il Giardino della memoria e dell’accoglienza sull’Isola dei Conigli

È passato circa un mese dalla tragedia degli immigrati rimasti vittima del destino nel mare presso le coste dell’isola di Lampedusa. Prima la paura, poi il falò per chiedere i soccorsi; quindi il barcone che si capovolge. Era il 3 ottobre. A un mese esatto dall’accaduto – a cui, ricordiamo, è seguito un secondo affondamento di un’altra imbarcazione, l’11 ottobre – i morti che si contano sono arrivati a 366. Lampedusa vuole ricordare con un segno tangibile la tragedia che resterà a lungo nella mente di tutti noi: il 3 novembre è nato il Giardino della Memoria.

Il Giardino della memoria è sorto anche grazie all’azione di Legambiente

Una pianta e una luce – Questo giardino sorge all’interno della Riserva naturale orientale dell’isola dei Conigli, gestita da Legambiente; proprio l’associazione ambientale più famosa d’Italia, assieme al Comune di Lampedusa e Linosa, ha organizzato un evento sobrio, ma denso di significato: sono stati piantate nel terreno 50 piccole piantine, ognuna accompagnata da un lumino acceso; nei giorni successivi ne sono state messe a dimora altre 316 (per un totale, naturalmente, di 366). Sono state scelte specie autoctone offerte dall’Azienda foreste demaniali della Regione Sicilia. Di sottofondo – nella commemorazione del momento – i rintocchi di una campana nautica. All’iniziativa sono state invitate tutte quelle realtà locali che ogni giorno operano accoglienza degli immigrati, nonchè gli ospiti del Centro di soccorso e prima accoglienza e tutti i volontari che hanno voluto trascorrere una giornata all’insegna della commozione e della speranza.

Per il sindaco di Lampedusa Giusy Nicolini «Il Giardino della Memoria sarà un luogo dove spero i bambini di Lampedusa e non solo possano venire qui a leggere un nome su quell’albero e dire “questo oggi non accade più”» (nella foto, la riserva naturale dell’Isola dei conigli)

Tra memoria e futuro – Così Giusy Nicolini, sindaco di Lampedusa e Linosa, durante la cerimonia: «è una giornata che serve, perché Lampedusa continui a dare un esempio. Un esempio per non dimenticare, un esempio per prendere un impegno su quello che c’è da fare. Bisogna fare in modo che questi “viaggi della speranza” non esistano più, perché poi inevitabilmente diventano “viaggi della morte”. Lampedusa vuole continuare a raccontare una storia bella, una storia di vita, una storia di salvezza; non vuole più ricevere morti e restare da sola a vivere un peso troppo grande che diventa insopportabile. Questo [il Giardino, ndr] è anche un modo per dare un senso a tutte quelle morti, prendere un impegno per futuro. È di futuro che dobbiamo ragionare: per loro, per Lampedusa, per il Mare Mediterraneo. Un futuro diverso. Ed è anche un modo per radicare la memoria, per testimoniare che tutte quelle bare non sono solo numeri, ma persone a cui dobbiamo dare un nome. Il Giardino della Memoria sarà un luogo dove spero i bambini di Lampedusa e non solo possano venire qui a leggere un nome su quell’albero e dire “questo oggi non accade più”».

Proprio così. Lampedusa non sia ricordata come terra di dolore e di sangue, ma un piccolo bosco simbolo di un luogo vivo e destinato a crescere.

Articoli correlati