Chi beve birra campa cent’anni, dice un antichissimo proverbio; chi la beve prodotta dall’energia solare, potrebbe magari contare su qualche annetto in più. Ma questo lo diciamo noi sulla base delle ultime novità che arrivano dal gruppo olandese Heineken, tra i più noti produttori di birra al mondo.
Bionda la birra, biondo il sole – L’imperativo è ottimizzare l’utilizzo dell’energia, ed è per questo che l’Heineken sta integrando per i propri siti in Austria, Spagna e Portogallo ampie strutture per la produzione di energia solare attraverso una superficie di 7850 metri quadri di pannelli solari forniti dalla società austriaca AEE. Il piacere di bere una buona birra, infatti, non ci deve far dimenticare che per la produzione dell’antichissima bevanda sono necessarie grandi quantità di energia termica ed elettrica. Gli esperti dell’austriaca AEE sono convinti che tutti i processi termici necessari alla produzione della birra e alla lavorazione del malto che richiederebbero temperature comprese tra i 25 e i 105 gradi centigradi possano essere realizzati efficacemente per mezzo di convenzionali pannelli solari.
Un progetto in tutto il mondo – L’AEE intende dimostrare la bontà (in tutti i sensi) della propria proposta all’interno del progetto europeo di ricerca e sviluppo “SolarBrew” che ha come scopo l’integrazione dell’uso dell’energia solare nell’industria della birra. Oltre all’AEE e all’Heineken il consorzio comprende anche Sunmark Solutions, impresa produttrice di pannelli solari e la Gea, in qualità di partner nel campo degli impianti e della macchine edili. Oltre ai siti di Valencia, in Spagna e Vialonga in Portogallo, anche il sito di produzione di birra austriaca Brau, sempre controllato dall’Heineken, è coinvolto nel progetto pilota. Infatti dal 2013 sono i pannelli solari piani collegati ad un serbatoio di accumulo d’acqua a fornire l’energia necessaria al processo di fermentazione del malto nella regione della Stiria. A Valencia in particolare l’Heineken ha previsto la realizzazione di un’area di 1600 metri quadrati adibita a pannelli solari termici piani: in questo caso l’energia solare sarà a supporto del processo di pastorizzazione. A Vialonga invece l’idea è di applicare un impianto solare per riscaldare l’aria utilizzata per l’essiccazione del malto verde. L’Austria e la AEE in particolare grazie al progetto “griffato” Heineken continuano a confermarsi come ambita sede di ricerca in Europa nei settori del futuro. Resta ora da capire se è più buona la birra tradizionale o quella… “solare”. In ogni caso meglio non privarsi mai del suo gusto fresco e dissetante. “Prosit” a tutti!