

Sono oltre quattrocento i siti UNESCO europei a rischio: ISPRA intende migliorare la gestione dei Beni Culturali a livello nazionale. E intende farlo rafforzando il sostegno istituzionale e la governance attraverso la conoscenza e l’innovazione, in particolare identificando, valutando e monitorando i rischi cui soggiacciono i beni culturali e quindi contribuendo a una politica di prevenzione la più avanzata possibile.
Oggi l’uso dei satelliti, equipaggiati con sensori radar, consente di avere misure di alta precisione e dall’impatto estremamente contenuto, se non nullo come in questo caso, sui monumenti e siti di interesse artistico. L’ISPRA, con il progetto europeo PROTHEGO, ha redatto un atlante ottenuto dal confronto tra i dati satellitari e i pericoli naturali previsti.
Il progetto prevede una verifica “a terra” delle deformazioni del suolo, rilevate dall’alto, con cinque aree pilota. In Italia sono stati scelti i siti di Pompei e il centro storico di Roma, cui si aggiungono l’Alhambra di Granada in Spagna e altri due siti in via di definizione in Gran Bretagna e a Cipro.
Il progetto si chiama PROTHEGO (PROTection of European Cultural HEritage from GeO – hazards). È stato scelto nel quadro del programma di JPI (Joint Program Initiative) per i Beni Culturali dell’UE 2015-2018 tra gli oltre trecentocinquanta progetti proposti all’Unione Europea, con il quale si potrà monitorare con precisione millimetrica la stabilità dei siti UNESCO in Europa attraverso l’uso dei satelliti.
Grazie alla tecnica dell’interferometria satellitare è possibile oggi misurare qualsiasi spostamento superficiale del territorio. Da qualche tempo l’ISPRA si muove per l’applicazione in campo ambientale delle nuove tecnologie spaziali.
PROTHEGO utilizza queste tecniche per i beni culturali UNESCO presenti sul territorio europeo, in modo da monitorare qualsiasi instabilità dovuta a cause naturali (frane, terremoti o altro) o a deformazioni strutturali del bene stesso.